
Spot sul femminicidio trattato senza azioni di violenza dando importanza alle parole. Uccisione, con tre colpi di pistola, di una donna da parte del proprio partner, a seguito colluttazione (solo in audio). Quattro donne, che hanno subito tutte lo stesso destino, parlano al proprio carnefice esternandogli riflessioni sulla violenza subita. Un epilogo, costituito da una lettera aperta, conclude il percorso.
Il filmato è uno spot sul femminicidio e nasce dalla volontà di contribuire alla tematica, senza scene di violenze (prologo), con analisi verbale da parte di quattro donne, in primissimo piano, che definiscono il percorso, compiuto da colui che le ha amate, come solo frutto di possesso della mente e non dell’anima.
La violenza viene considerata frutto di mancata capacità di dialogo, mancata capacità di ragionamento, ignoranza culturale, deprecabile sotto ogni punto di vista. Le parole del dialogo, esternate singolarmente da tutte le donne, in prosieguo, cercano di dare incisività e validità al contenuto con ripetizioni, volute, per evidenziare il comune sentire nel percorso. L’epilogo (in sola lettura) conclude il narrato senza tergiversare sul concetto che: “colui che compie tali atti… merita il massimo disprezzo e la non menzione tra gli esseri umani”.
Dal punto di vista cinematografico occorre evidenziare come alla fisicità del classico movimento si contrappone il posizionamento fisso mettendo in evidenza le parole dette affinché abbiano uno spazio di vita diverso ed indipendente dalla presenza del narratore, invertendo così i ruoli dal soggetto all’oggetto.
Chiave di lettura del corto Violence sulle tematiche:
- La “Violenza”, raccontata solo in audio, narra un alterco verbale, tra un uomo e una donna che si conclude con l’uccisione di quest’ultima;
- La “Morte” considerata come un passaggio di luce sul personaggio iniziale che, dall’immagine totale arriva all’essenziale volto;
- Le “Donne” (4) unite tutte dallo stesso, doloroso, ripetono ciascuna l’ultima fase detta da chi l’ha preceduta per confermare il comune percorso subito;
- La “Mancanza di parole”, considerata la causa principale del femminicidio, inevitabilmente, approda a un non dialogo tra le parti;
- Il “Non dialogo”, inconsapevolmente, fa trasparire la non capacità di non sapersi confrontare nell’accettare la realtà con tutte le sue sfaccettature positive e negative che siano;
- Il ”Non accettare la realtà” costruisce della persona un essere ignorante;
- L’”Essere ignorante” gestisce tutta la sua configurazione umana facendo si che all’interno del suo modo d’essere (vero uomo) agisca secondo il suo istinto primordiale dimenticando di appartenere alla specie umana;
- Il “Vero Uomo” che ama, non “uccide il proprio amore”.
Giovanni De Pasquale
Il passaggio tra la vita e la morte viene considerato come un percorso di luce che si infrange sul corpo della donna sino a farla diventare essenziale (solo viso).
Le donne, che hanno subito tutte il medesimo percorso di dolore, sono evidenziate con lo stesso orecchino rosso e lo stesso rossetto rosso.
Le frasi che le donne enunciano sono tagliate, da un nero assoluto e un tonfo.L’epilogo finale, a rullo, è in sola lettura affinchè ciascuno possa dare un proprio tenore fonico al narrato.
Il colore nero di fondo, presente in abbondanza, rappresenta il luttuoso percorso. La musica, in sottofondo è inedita composta dai maestri: Domenico e Giuseppe Lanza.
La Multisala Apollo di Messina celebra la Giornata contro la Violenza sulle Donne inserendo nella programmazione il cortometraggio “Violence” del regista Giovanni De Pasquale
La pellicola, che ha un cast tutto messinese, sarà proiettata da venerdì 25 a domenica 27 novembre.
Messina, 23 novembre - La Multisala Apollo celebra la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne del 25 novembre con la proiezione del cortometraggio “Violence” realizzato dal regista messinese Giovanni De Pasquale.
Questo spot tratta il triste fenomeno del femminicidio senza azioni di violenza dando esclusivamente risalto alle parole. Uccisione, con tre colpi di pistola, di una donna da parte del proprio partner a seguito colluttazione (solo in audio). Quattro donne, che hanno subito tutte lo stesso destino, parlano al proprio carnefice esternandogli riflessioni sulla violenza subita. Un epilogo, costituito da una lettera aperta, conclude il percorso.
Il cast, tutto messinese, è formato da Angela Cundrò, Giada Vadalà, Nadia Scimone e Bia Carnabuci, così come i compositori della musica originale Domenico e Giuseppe Lanza
La pellicola sarà proiettata da venerdì 25 a domenica 27 novembre prima di tutti i film presenti nella programmazione.
Il regista Giovanni De Pasquale presenta così il suo lavoro: “Il passaggio tra la vita e la morte considerata come un percorso di luce che s’infrange sul corpo della prima donna sino a farla diventare essenziale (solo viso). Le donne, che hanno subito tutte il medesimo percorso di dolore, sono evidenziate con lo stesso orecchino rosso e lo stesso rossetto. Le frasi che le donne enunciano sono tagliate, intercalate da un nero assoluto e un tonfo. L’epilogo finale, a rullo, è in sola lettura affinché ciascuno possa dare un proprio tenore fonico al narrato. Il colore nero, presente in abbondanza, è voluto per rappresentare il luttuoso percorso”.
Fabrizio La Scala e Loredana Polizzi, proprietari della Multisala Apollo, dichiarano: “Con questa iniziativa vogliamo dare un segnale concreto per sensibilizzare la cittadinanza nei confronti di questo triste fenomeno, che è drammaticamente in aumento nel nostro Paese. La proiezione di questo cortometraggio di Giovanni De Pasquale rappresenta uno strumento utile per fare informazione e aumentare la consapevolezza”.